Li ritroviamo in tasca, in fondo alla borsa, in un cassetto, tra le pagine di un libro; scoloriti, stropicciati, eppure ancora leggibili: si vede il nome del negozio, la data, il totale pagato, il resto ricevuto, la partita IVA, qualche volta anche una frase di saluto, “Arrivederci e grazie”, “Qualità e cortesia”, “Stare insieme in allegria e simpatia”.
Sono gli scontrini: se mettessimo in fila tutti quelli che ci sono passati per le mani - foglietti con il bordo frastagliato, nastri lunghi della spesa al supermercato - copriremmo chilometri, tappezzeremmo stanze intere.
Gli scontrini conservano senza saperlo il diario delle nostre giornate, raccontano le storie di chioschi e negozi, e innescano - con i nomi, i numeri, i segni che vi sono tracciati - giochi inaspettati.
Gli scontrini conservano senza saperlo il diario delle nostre giornate, raccontano le storie di chioschi e negozi, e innescano - con i nomi, i numeri, i segni che vi sono tracciati - giochi inaspettati.
Giovedì pomeriggio, proviamo a guardarne qualcuno da vicino e a giocare insieme con questi piccoli incontri e riscontri di vita quotidiana.
giovedì 8 febbraio, h. 17, Plautilla, Autoscontrini, gioco condotto da Antonella Sbrilli
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