Il 17 dicembre a Erranti senza ali del poeta e scrittore americano Philip Schultz (Donzelli, 2016), tradotto dal laboratorio di Monteverdelegge, è stato assegnato il Premio di traduzione Morlupo Città della poesia, quest'anno allla seconda edizione. Erano presenti, con la curatrice Paola Splendore, Fiorenza Mormile, Anna Maria Rava, Anna Maria Robustelli, mentre Maria Adelaide Basile non è potuta intervenire.
Oltre alla qualità poetica del poemetto del Pulitzer Schultz, ha riscosso particolare interesse nella giuria (composta dall’organizzatrice Viviana Scarinci, la germanista Paola Del Zoppo e l’americanista Riccardo Duranti) proprio l’innovativa operazione di traduzione collettiva, giudicata accuratissima, felice e dotata di grande coerenza interna. Nella cinquina finalista, a pochi decimali di voto (a quanto si è potuto ufficiosamente inferire) si è collocata l’altra nostra fatica, Tutto ricomincia di Eleanor Wilner, (Gattomerlino, 2016), scelta antologica da due raccolte, tematicamente coesa ma superata, nel confronto, dalla compiuta compattezza del poemetto.
Sono emerse simpatiche e sorprendenti analogie tra il Centro culturale la Libellula (promotore del Premio) e Monteverdelegge: entrambe promuovono la lettura e la condivisione, quella istituendo un fondo librario con i libri partecipanti alle sezioni di poesia e di traduzione del premio, noi con la bibliolibreria Plautilla. Ed entrambe inoltre collaborano attivamente con il Csm locale, attivando con l'utenza un laboratorio di scrittura.
Per sottolineare questa affinità, Riccardo Duranti ha voluto regalare alla nostra associazione un romanzo sulla traduzione da lui stesso tradotto, Dietro l’arazzo di Lenny McGee (Coazinzola Press & Lenny McGee, 2016): “Guardare il retro dell’arazzo - scrive l'autore, citato in quarta di copertina - è il metodo che si usa per giudicate la qualità del manufatto: si controlla proprio se i nodi sono stati eseguiti ad arte. Eppure, quando traduco, vorrei tanto riprodurre la perfezione del davanti anche sul retro…capisco che è impossibile, ma ci provo”.
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