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domenica 28 luglio 2013

La biblioteca senza libri

La biblioteca del Trinity College
di Dublino
fotografata da Candida Höfer 
Pubblichiamo la parte finale del saggio La biblioteca senza libri. Il testo integrale, seguito dalla nota di Riccardo Ridi La biblioteca piena di libri (elettronici), si può scaricare gratis dalla pagina della collana Note azzurre nel sito della casa editrice Quodlibet.

David A. Bell
Oggi, lettori interessati o ambiziosi studiosi dilettanti hanno a disposizione aiuti più cospicui, e di immediato accesso per le loro dita esperte nella navigazione in internet. In rete ci sono interi corsi universitari, con tanto di lezioni gratuite offerte da istituzioni come Harvard e il MIT. Ci sono anche eccellenti lezioni rivolte esplicitamente ad un pubblico generico prodotte da aziende come The Teaching Company, accessibili ad un prezzo modico o gratuitamente tramite una biblioteca pubblica. Esistono poi una mezza dozzina di canali televisivi cosiddetti «educativi», anche se alcuni, come The History Channel, hanno via via indirizzato la loro programmazione verso il semplice intrattenimento. E ovviamente ci sono un’infinità di siti web che offrono un’introduzione a qualunque argomento immaginabile. Caveat lector, d’accordo – ma stiamo parlando di un’incredibile ricchezza di contenuti.

giovedì 20 giugno 2013

Previdi, se un minuto durasse due minuti

Giovanni Previdi, Due fettine di salame, poesie
Quodlibet Compagnia Extra, pp. 120, euro 12,50

La poesia è una grande distrazione
 dal dolore, 
dalle cose pesanti della vita. 

La poesia è anche una catena, 
ma una catena di fiori.


Alda Merini


Simonetta Felli
La poesia non la si può raccontare.  Solo possiamo avvicinarci a lei con rispetto, e leggerla. A volta bastano poche righe ed entriamo  nell’immagine: assaporiamo il suono, la scelta delle parole…Incuriosita  dalla semplicità del titolo (Due fettine di salame) dal sapore quotidiano e sano, ho scoperto che quelle di Previdi sono poesie  concepite e scritte nel dialetto parlato sul Po, al confine tra Mantova e Modena, ma tradotte  in italiano dallo stesso autore. Forse per apprezzarle in pieno, bisognerebbe conoscere quella terra, quei personaggi, ma  scoprire nuovi mondi, anche se vicini,  stupisce, crea appunto   un contatto che  non ci sarebbe mai stato, e per questo ci arricchisce. Sembra che tutto possa essere possibile. Come in questa poesia.

Conti alla mano

Se un minuto
Durasse due minuti,
conti alla mano,
saremmo nel Millecinque
e avrei sedici anni.
E allora chissà,
io e te,
giovedi.
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