G.M.
Dieci nazioni attraversate in un lungo, penoso viaggio di ritorno a casa da Auschwitz durato circa otto mesi.
La tregua, di Primo Levi (Einaudi, 1963) - il libro scelto da Monteverdelegge e che sarà condiviso dal gruppo il prossimo 31 marzo - esprime innanzitutto la capacità di ripercorrere 17 anni dopo un percorso interiore che va al di là della distanza spazio-tempo e che si misura con gli orrori visti e subiti, con gli innumerevoli incontri scambiati in innumerevoli idiomi, con la possibilità e la voglia di conservare a tutti i costi la dignità di essere umano.
In un'intervista del '76 lo scrittore piemontese affermava: "Come sono sopravvissuto? Oltre alla fortuna e ai miei studi di chimico forse sono stato aiutato dal mio interesse per l'animo umano e dalla volontà di sopravvivere non solo per me, ma per poter raccontare tutte le cose a cui avevamo assistito e che avevamo sopportate. E poi per la tenacia (...) di riconoscere sempre nei miei compagni e in me stesso degli uomini e non delle cose".
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