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giovedì 29 agosto 2013

Storia, breve, dell'ocazzo


"Giornalisti itecaquani lo andavano intervistare a Palazzo Chigi, le sue rare opinioni, ghiotti ghiotti, le annotavano in un'agendina presto presto, da non lasciarne addietro un solo micolo. Le opinioni del mascelluto valicavano l'oceano, la mattina a le otto ereno già un cable, desde Italia, su la prensa dei pionieri, dei venditori di vermut. "La flotta ha occupato Corfù! Quell'uomo è la Provvidenza d'Italia." La mattina dopo er controcazzo: desde la misma Italia. Pive nel sacco: e le Magdalene, dài a preparare Balilli a la patria".
Un estratto da Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana, quando un duce gradasso (incistato a Palazzo Chigi) annuncia le magnifiche sorti della guerra in territorio greco, dove i nostri eserciti sono invitti a colazione e mostrano le chiappe in ritirata il mattino seguente.
Triplo aggancio con l’attualità: la sempiterna politica agostana dell’annuncio irreversibile e roboante, celebrato in pieno giorno dagli itecaquani e smentito a lume spento, quando nessuno ascolta più; il riferimento a Via Merulana, recentemente beneficata da una (contrastata) pedonalizzazione di Via dei Fori Imperiali; l’accenno alle regine del Mediterraneo, Italia e Grecia, allora ridotte a una guerra fratricida e oggi a pezze da piedi dell’Europa -quell’Europa di cui hanno fondato il pensiero (tout court, concettuale, filosofico, scientifico, giurisprudenziale) e da cui ricevono vessazioni inutili, sadiche, poliziesche. D’altra parte in Oriente non stanno meglio: l’asse del male pro-Siria (quel nome così evocativo: Damasco …) consta di Iran (la Persia!), Cina (il favoloso Catai) e Russia, la magica terra di confine fra il sol levante e il tramonto (fra Asia ed Europa; Europa deriva da accadico erebu, terra del tramonto). L’Afghanistan, una delle centrali di irradiazione della civiltà occidentale, e l’Iraq (Babilonia), sono già rase al suolo.
Si muove alla distruzione delle terre del passato, quelle che ci hanno donato i concetti e le parole per comprendere la realtà: un segno apocalittico.
Una cometa maligna muta la rugiada in sangue, Amleto, e sì, il tempo è fuor di sesto.
Ma non è di questo che volevo parlarvi, anzi. Stavo astutamente circonloquendo per arrivare alla parte nascosta dell’articolo. Eccola finalmente.


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