I Dead Kennedys sono una delle maggiori band hardcore della California. L'hardcore altro non è che il punk inglese trapiantato in America.
Se il punk vantava un tono provocatorio e irriverente, con una punta di goliardia, quello americano, invece, andava dritto al sodo.
Kill the poor, compresa nello storico album Fresh fruit for rotten vegetables (1980), è un esempio di questo frontismo brutale e sarcastico (ricorda un po' lo Swift che voleva macellare i figli dei poveri per imbandire le mense dei ricchi).
E passiamo in Italia.
Uno dei maestri residui del pensiero italiano (un altro è morto ieri), il nababbo Eugenio Scalfari, nei giorni scorsi se ne è uscito con tale argomentazione: i poveri soddisfano esclusivamente i loro istinti e voglie primari; non ne hanno di secondari: la ricerca di Dio, ad esempio; collezionare ceramiche Ming; leggere trattati di socialisti tedeschi dell'Ottocento; scrivere per il teatro; occuparsi di lirica et cetera.
Il loro mondo è chiuso, basico, animale.
Sono dei bruti.
Ovviamente Scalfari ha ragione. Tutta la mia famiglia, ad esempio, in particolar modo i miei ascendenti diretti (nonni materni e paterni), sono una conferma delle sue tesi.
Ma c'è di più.
I poveri, quelli veri, quelli che ben presto popoleranno la nazione, sono pure brutti, sporchi e cattivi.
Brutti poiché le privazioni imbruttiscono; e un lavoro non intellettuale (lavoro intellettuale: scrivere articoli da quattro soldi con l'aria condizionata, i piedi sul tavolo e le sfogliatelle alla propria destra, ad esempio) non regala tempo per curarsi la barba come un orticello (altro esempio).
In quanto brutti i poveri attirano altri brutti: ne nascono, a meno di un terno secco cromosomico, figli brutti.
I poveri sono sporchi, poi, perché quando si è brutti, con un lavoro di merda, e la mattina ci si sveglia con una donna laida, grassa e sboccata al fianco (è un esempio pure questo) si va in depressione, e, in depressione, come tutti sanno, non si ha mica voglia di farsi la doccia, profumarsi con essenze che nemmeno si è in grado di comprare o tagliarsi i baffi in maniera cool.
Va da sè che un tizio che è brutto, con una moglie brutta, e figli brutti, senza una lira, con un lavoro merdoso e le ascelle che gli puzzano, si incattivisca ogni giorno che passa.
Queste mie considerazioni sembrano facili e posticce, ma non è così: si basano su una osservazione costante, empirica, trentennale, degli Italiani.
Quando dico che i poveri sono brutti intendo proprio questo: che esiste una relazione diretta, scientifica, causale, fra la mancanza di pecunia e le fattezze umane (le gambe delle donne: basta osservare le gambe delle nostre nonne e le gambe delle loro nipoti; la bellezza delle gambe delle donne è questione di censo. Le belle nipoti però non hanno da illudersi: le gambe delle loro figlie torneranno presto a incurvarsi).
Ed esiste una relazione diretta tra povertà e moralità umana (sempre dei poveri: cattivi, zotici e maleducati)
Insomma Scalfari ha ragione: i poveri sono bestie.
Tuttavia vorrei rivolgergli una domanda: com'è che i nababbi suoi pari (De Benedetti, Tronchetti Provera, Montezemolo, gli Agnelli et cetera) e tutti gli intellettuali che secolui intrattengono altissimi discorsi e pensose meditazioni (con una ruga sulla fronte), e tutti i dotti che ha il privilegio di interrogare con quesiti celesti sulla vita e sulla morte (vescovi illuminati, rabbini illuminatissimi, premi Nobel) - insomma tutta la sceltissima pletora di menti eccelse che i bisogni primari non sanno manco cosa siano, e vantano, invece, bisogni secondari, terziari, quaternari ... come mai tutti questi eletti sono, alla fine della fiera, delle micidiali nullità?
Una semplice domanda.
Insomma, ragazzi miei, se l'italia è in declino da trent'anni almeno, tanto che la sua classe media è ormai in putrefazione culturale, a chi addebitare la colpa?
Non ai poveri, che pensano solo a magnà', a beve e a scopà' (i bisogni primari).
Cos'ha dato alla nazione De Benedetti? E Montezemolo? E il cardinal Martini, a ben pensarci, cosa ha fatto per impedire l'agonia dell'Italia (son solo tre esempi, potrei continuare per decine di pagine)?
Sorgono altre domande. Se i poveri sono cani, quali bisogni secondari aveva uno come Lapo Elkann? Privo di bisogni primari, in realtà cosa cercava?
Sono curiosità.
Che fanno sorgere altre curiosità. Esempio: cos'ha dato alla nazione Eugenio Scalfari? Come si son inverati i suoi bisogni secondari, terziari?
Mentre è sprofondato nei velluti della redazione di Repubblica meditando le superne cose de l'etternal gloria, insomma, che gli passa per la capoccia? Lui che è una delle punte più acuminate del genio nazionale.
Che gli passa per la testa, a parte queste fregnacce, a ben guardare, dopo decenni e decenni di parole, meditazioni, pontificazioni, additamenti?
* * * * *
Efficienza e progresso,
dalla nostra parteancora una volta
Ora abbiamo la bomba al neutrone
bella rapida e pulita
fa il suo dovere per bene
toglie il nemico in eccedenza
ma senza diminuire il valore della proprietà
in guerra non ha senso
ma è perfetta per i lavoretti interni ...
Il sole splende su un nuovo giorno
basta welfare
niente più tasse da pagare
luridi quartieri svaniranno in una luce accecante ...
vaporizzati i milioni senza lavoro
finalmente piu' spazio per giocare
il regime si muove stanotte
per ammazzare i poveri ...
Andiamo
su
uccidi ammazza uccidi
ammazza i poveri
ucciditeli tutti ...
i poveri
stanotte
guardate come scintilla la schiuma dello champagne
la criminalità è scomparsa per sempre
una nuova libertà
la nostra vita e' un sogno con te, signora Lily White
Oggi in televisione Jane Fonda
ha convinto la sinistra che va tutto bene
Orsù mettiamoci in ghingheri
e balliamo tutta la notte
mentre loro ...
ammazzate i poveri
uccidete poveri ...
ammazzateli tutti ...
stanotte
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