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mercoledì 2 maggio 2018

MVL cinema: I segreti di Wild River


Maria Vayola

I segreti di Wild River è un film che si presenta come un thriller e che al suo interno contiene ben più di una trama tesa all'individuazione dei colpevoli di un omicidio.

Lo sceneggiatore e regista, Taylor Sheridan, ha voluto con questo film chiudere la sua trilogia sulla frontiera, dopo Sicario, ambientato al confine con il Messico e Hell or High Water ambientato in Texas ( di questi due ne è stato solo lo sceneggiatore) ha dislocato il suo film in una riserva indiana, individuando una "frontiera" che non è più limite, fisico e metaforico, da superare, ma ristagno di problematiche sociali e di marginalità estreme.

Una ragazza nativa americana della riserva di Wild River in Wyoming viene ritrovata morta per assideramento dopo essere scappata da una violenza di gruppo . Trova il suo corpo Cory Lambert, un cacciatore di animali predatori che mettono a repentaglio gli allevamenti della zona. La ragazza è la figlia di un suo amico, e, se ce ne fosse bisogno,  ravviva il suo dolore per la perdita di sua figlia avvenuta in circostanze analoghe.  La vittima è un "indiana" e la sua morte non interessa: è una delle tante donne native scomparse senza che gli apparati giudiziari se ne siano mai preoccupati, non esiste neanche una statistica che ne segnali il numero, a differenza delle altre donne americane. Per risolvere il caso viene mandata dall' FBI una agente di primo pelo, inesperta anche se determinata a fare il suo lavoro che chiederà a Cory di aiutarla nelle indagini.

La riserva è un luogo isolato e abbandonato dalle istituzioni, stretto tra monti perennemente innevati e battuto da tempeste di neve e da un freddo feroce. La vita lì non ha speranze di crescita, droga e violenza suppliscono  la mancanza di aspettative e una coabitazione tra nativi e bianchi riproduce spesso le contraddizioni mai risolte del razzismo americano. A questo quadro di desolazione non corrisponde un adeguato apparato che riesca a contenere e indirizzare socialmente il disagio degli abitanti della riserva che, privati della loro identità culturale, inseriti in un contesto naturale estremo, non riescono tutti a costruirsi una vita di relazioni sane e autentiche, alcuni soccombono a un abbrutimento senza speranza di riscatto.
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