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sabato 8 giugno 2013

La casa del parto

La medicina come mestiere: è questo uno dei temi di cui si è discusso nell'ultimo incontro del Gruppo di lettura che nel ciclo 2012-2013 è dedicato al tema del lavoro e che questo mese ha scelto come libro condiviso gli Appunti di un giovane medico di Michail Bulgakov.  Prendendo spunto dal racconto Il primo parto, proponiamo, dalla sezione Cantiere Colautti, una intervista condotta da Antonella Venanzi, Antonella Cecchi Pandolfini, Maurizio De Angelis e Virginia Valletta presso la Casa del Parco Naturale "Acqualuce" di Ostia.


"... Il sonno si dileguò in un istante. Frettolosamente, con le mani tremanti, accesi la lampada e cominciai a vestirmi. Le undici e mezza... Cos'avrà questa donna, che il parto le si presenta male? Hmmm, posizione anormale, il bacino stretto. Oppure può darsi anche qualcosa di peggio. Sta' a vedere che toccherà usare il forcipe. O addirittura mandarla in città. No, questo è assurdo. Non c'è male, come dottore, non c'è niente da dire, direbbero tutti!..."
Michail Bulgakov, Appunti di un giovane medico

Siamo andati ad Ostia a visitare la Casa del Parto Naturale “Acqualuce” dove avvengono parti in maniera naturale e in acqua. Veniamo accolti in una bella struttura situata nel verde nelle vicinanze dell’Ospedale di Ostia. Risponde alle nostre domande l’ostetrica Rita Gentile, coordinatrice della struttura.
Da quanto tempo fa questo lavoro?
Faccio questo lavoro da circa 15 anni, prima ero infermiera professionale e lavoravo sempre in ostetricia, poi ho scelto di cambiare.
Sappiamo che le donne che scelgono di rivolgersi a questa struttura definiscono “magica” l’esperienza del parto. Che emozione si prova ad accompagnarle nel parto naturale?
E’ un’emozione molto grande rispetto a quella dell’ospedale. Ho vissuto prima l’esperienza della sala parto, che è molto forte ma non mi consentiva del tutto di dare alla donna quello che veramente volevo dare, perché in quel caso c’è l’intervento del ginecologo e comunque il parto in ospedale è medicalizzato. Lavorare qua è come essere su di un altro pianeta.
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