mercoledì 8 febbraio 2017

Modus legendi, un best seller su misura (dei lettori)


Viola Brancatella
È un fatto noto che oggi si pubblichino molti più libri di quanti ne vengano comprati e che la crisi dell’editoria di cui tutti parlano da una decina di anni dipenda non tanto dalla scomparsa dei lettori (che, presi nel complesso, non sono calati rispetto ai 24 milioni dagli anni ‘80) quanto da una serie di fattori che si intrecciano tra loro: una situazione economica fragile, politiche editoriali che privilegiano solo pochi titoli, calo del tempo dedicato alla lettura dei libri.
Ma se il numero di lettori è rimasto lo stesso e si continua a scrivere tanto – anche troppo – perché i best seller degli anni ‘80 erano scritti da autori di valore, come Eco, Kundera e Calvino, e quelli di oggi sono “solo” libri che vendono tanto?

È ponendosi questa domanda che Angelo Di Liberto e Carlo Cacciatore, i creatori del gruppo facebook di lettura consapevole “Billy, il vizio di leggere”, hanno dato vita a “Modus Legendi, i lettori scelgono la qualità”, la rivoluzione gentile dei lettori italiani che ha creato un case history editoriale nel 2016.
Dopo sei anni di lettura, di scambio e di analisi letteraria virtuale, il gruppo facebook “Billy” - che prende il nome dalla diffusissima libreria Ikea - ha, infatti, deciso di dare uno scossone al mondo editoriale a ribasso e mandare in vetta alle classifiche di vendita un libro scelto dai lettori in modo volontario e consapevole.

L’iniziativa, di cui non esistono precedenti nel mondo, nel 2016 ha, così, portato al terzo posto della classifica nazionale della narrativa straniera e all’undicesimo di quella generale -  con 2400 copie vendute in una settimana - un libro stampato due anni prima dalla casa editrice L’Orma e pubblicato per la prima volta in Francia nel 1984: Il posto di Annie Ernaux. Vincita che deve aver portato fama e fortuna all’autrice, che dopo, alcuni mesi, ha vinto il Premio Strega europeo con il romanzo Gli anni, del 2008. Il movimento ha raggiunto, perciò, il suo scopo, dimostrando che il tempo e i meccanismi pubblicitari possono giocare a favore della qualità e che un libro non è mai troppo obsoleto, quando sono i lettori a sceglierlo.

Ma come sono riusciti 1200 lettori a cambiare le sorti di un’autrice e di una casa editrice in questo modo? La risposta è al tempo stesso semplice e rivoluzionaria. Il comitato di dieci lettori forti che gestisce l’iniziativa ha selezionato, dopo aver letto centinaia di libri, cinque titoli finalisti da proporre ai lettori, che – anche senza averli letti – hanno votato quello che preferivano e che avrebbero voluto comprare. Una volta decretato il vincitore, i lettori si sono coordinati e durante una settimana specifica (nel 2016 è stata ad aprile, quest’anno sarà a febbraio) hanno acquistato tutti lo stesso libro nelle librerie - tassativamente fisiche e non virtuali -, per rientrare nelle classifiche editoriali (che non considerano gli acquisti on-line).
I titoli scelti dai dieci “savi” che selezionano la cinquina rispondono ad alcuni criteri di bellezza, autorialità e cura: i libri, infatti, non devono essere necessariamente i più belli, ma devono esprimere qualità, essere originali, curati nella grafica e devono essere coraggiosi, come gli editori che li propongono.

“Esiste un patrimonio librario immenso”, spiega il creatore dell’iniziativa, Angelo Di Liberto.  “A fianco degli editori grandi, migliaia di case editrici medio-piccole continuano a scommettere su autori originali e di qualità, troppo spesso messi in secondo piano”. E parlando del meccanismo editoriale industrializzato che snatura la lettura e commercializza la letteratura, Di Liberto aggiunge: “Il best seller non è più garanzia di romanzo di qualità. Il problema fondamentale è che la classifica identifica il valore di un libro con il suo potenziale di vendita. Perciò se un libro vende tanto diventa di valore, quando, invece, se vende, vende e basta… È un po’ come credere che McDonald’s abbia un’ottima cucina solo perché ha un fatturato mensile altissimo”. Filosofia che sta avendo una netta diffusione, tanto che, a distanza di un anno dalla prima edizione, “Modus Legendi” ha già stabilito un nuovo trend di partecipazione e ha mosso in avanti qualche numero: quest’anno la pagina di “Billy, il vizio di leggere” conta quasi 13 mila e 400 iscritti e i votanti della cinquina finalista – da poco votata – sono stati 4mila. In quella che sembra una vera e propria chiamata alle armi letteraria, i lettori diventano consumatori responsabili di libri e decidono di interagire con il mercato editoriale, invece di subirlo, dimostrando che i social network e il passa parola - se usati con consapevolezza - possono diventare attivatori di qualità e strumenti di resistenza culturale.
“Vorremmo che gli editori grandi capissero che i lettori consapevoli stanno aumentando e che d’ora in poi incideranno sui dati di mercato, fino a quando le classifiche di vendita non saranno giuste”, spiega Di Liberto “e fino a quando i libri proposti da alcuni editori non smetteranno di essere contenitori vuoti di intrecci, operazioni commerciali per lettori occasionali”.

Uno dei motori che anima l’iniziativa “Modus Legendi”, perciò, è il desiderio di instaurare un rapporto con gli editori - soprattutto con gli editori grandi - e indurre il mercato editoriale a riflettere su se stesso e sulle sue regole commerciali, accompagnando i lettori alla scoperta della letteratura di valore, sia classica che contemporanea, nel rispetto della bibliodiversità. Per quanto riguarda i lettori, non resta che passare all’azione tra il 12 e il 18 febbraio, comprando in libreria il libro vincitore di quest’anno, Neve, cane, piede di Claudio Morandini (edito da Exòrma).

Nessun commento:

Posta un commento