lunedì 8 giugno 2020

Gruppo di lettura “Libri nuovi”: Catherine Lacey, “A me puoi dirlo”

Roberta Rondini

La lettura suscita un po’ di sconcerto all’inizio, qualche sorriso, ma soprattutto è un’immersione graduale, ruvida e senza sconti nella cupa realtà contemporanea americana.
Mi ha preso un’associazione immediata e temeraria (irriverente?) con alcune scrittrici inglesi dell’ottocento, per es. le sorelle Bronte e Jane Austen, per l'acume nell’analisi del mondo di riferimento, intriso, il loro, da grandi scenari naturali e da piccole e per noi anguste convenzioni, usata come grimaldello verso l’autoaffermazione femminile.
Per Catherine Lacey ovviamente è diverso, la libertà e l’autonomia sociale e letteraria, ormai raggiunte, servono a convogliare energie e strali verso una critica della società americana, in apparenza democratica e caritatevole, nella realtà scandalosamente classista e feroce nel suo razzismo ancorché ammantato da pietà religiosa.

        Mentre per quel che vedo la fede in un Dio …. Serve solo a legittimare la crudeltà (138)

Tutte, comunque, sono accomunate dallo stesso piglio e dalla stessa passione; dalla pagina scritta traggono lucidità e letterariamente leggono il mondo, il primo, limitato, quasi piccolo, ristretto e talvolta angusto, l’altro, il nostro, planetario, pluricondiviso e totalmente globalizzato.
In ”A me puoi dirlo” l’amarezza e il disincanto sembrano senza ritorno, ancora più amari se si pensa che l’autrice è poco più che trentenne e già così disillusa e scettica sulle cose del mondo, mai compassionevole, lucida ma tenera quando serve.
Si tratta di una riflessione umanissima sul tema del diverso, nella sua autenticità essenziale, senza sesso, etnia o colore, solo una persona umana:

       Una madre dovevo averla avuta, ma sapevo anche che non ce l’avevo. Non ero né figlio né figlia  di nessuno. Che libertà e che condanna questa, non avere una casa a cui tornare... Mi            mancavano certe cose che lui a quanto pare riteneva indispensabili… Un passato, un ricordo del mio passato, un’origine ... il tempo non bastava a ricordare tutto. Ogni momento accade una volta sola, ma spesso per registrarlo, per capirlo, ci vuole molto più di un momento. (35)

Quasi un marziano senza corpo in visita sulla terra, alla scoperta delle perversioni, debolezze, fragilità e crudeltà dell’umano:

       Chiusi gli occhi e immaginai un’esistenza in cui si vedevano solo i nostri pensieri e le nostre intenzioni, dove i nostri corpi non erano fatti di carne… In qualche modo i nostri corpi non ci avrebbero ostacolato come fanno qui. (81)

Un tempo inespresso, leggero e pesante insieme, dove le categorie, i bisogni, le pulsioni si spalmano e si stemperano in una dimensione che non lascia spazio a libertà di scelta, rendendo impossibile qualunque godimento o leggera serenità nel presente.

        Non so com’è che le cose hanno preso questa piega. È come se il tempo fosse altrove e quello che mi circonda non fosse il presente, bensì il futuro, un futuro possibile, mentre il presente è confinato in qualche posto… Questo corpo mi pesa addosso, mi porta in giro, ma non sembra appartenermi, e anche se io potessi vedere i miei occhi non li riconoscerei (13)

Bisogna prendere la misura con il tema e con la scrittura ma poi la lettura decolla, talvolta commuove, sempre stupisce. Ed è un rincorrere di situazioni e persone che, ad un tratto delineate, con abilità, disvelano il loro mistero, le loro debolezze, i loro patimenti.
Ma è normale cercare i morti nei volti dei più giovani. Il problema è quando perdi qualcuno che è ancora vivo
E poi, l’America, come si dice in gergo un piccolo e non imparziale affresco: il grande tema del conformismo americano, i vizi e le virtù, il controllo sociale, il razzismo serpeggiante sempre, il pietismo sociale paravento di un classismo feroce di una certa middle class, la religione come panacea delle proprie contraddizioni; il tutto in una cornice distopica, rasente la fantascienza, con famiglie indivisibili, ipocritamente unite ma spaccate all’interno e distrutte dentro nella sostanza.

       Mi sembra che se tengo la televisione accesa tutto il giorno non può succedere niente di brutto, mi capite? (143)  

Lacey con perizia mescola al dialogo tra i personaggi e al dialogo interiore del protagonista osservazioni apparentemente casuali sulla realtà circostante, sempre con grande rispetto e interesse verso gli animali e il contesto naturale, mostrando un grande e distaccato spirito di osservazione e di analisi.
Emergono palpabili una visione dolorosa della vita e della gente, un impulso a scavare nell’infelicità e nell’annientamento individuale causato da vicende personali o sociali, un senso di morte incombente e diffuso, un pessimismo, infine, quasi senza speranza, accomunato ad una interpretazione pirandelliana della realtà: la verità, le verità sono tutte suscettibili di interpretazione poiché ciascuno le vede e le vive a suo modo.

domenica 7 giugno 2020

Passaparola a cura del Forum del libro





PASSAPAROLA 2020 - LEGGERE, IL FUTURO


L’Associazione Forum del Libro, promotrice dal 2006 di attività a sostegno della lettura, porta online l’edizione 2020 del suo Passaparola, evento annuale di dialogo sul mondo librario.



Il Passaparola 2020 sarà un evento diffuso realizzato con il supporto dei partner Rai Cultura, MLOL e Scrittori a domicilio. L’iniziativa si terrà da fine maggio a ottobre e si articolerà in dibattiti e incontri online, includendo l’utilizzo di canali di diffusione diversi per rivolgersi a un pubblico ampio e trasversale. Da qui, la decisione di aprire il dibattito anche ai più giovani attraverso Passaparola OFF, sezione laterale che vedrà protagonisti blogger, influencer e content creator appassionati di lettura.

LEGGERE, IL FUTURO è il titolo di quest’edizione che cerca di interpretare le tendenze e le sfide del mondo della lettura, indagando le potenzialità dell’incontro con il digitale: un tema che il Forum del Libro esplora da tempo, reso centrale e urgente dalla situazione di crisi data dalla pandemia.

Al centro dei dibattiti: le forme inedite assunte da festival e fiere letterarie, la ridefinizione dell’idea di libreria, il futuro della lettura condivisa, ma anche didattica a distanza e potenzialità delle biblioteche scolastiche.

Prossimi incontri:
10 giugno, ore 19.00 “L’Italia delle librerie: l’innovazione necessaria, incontro coordinato da Rocco Pinto con Filomena Grimaldi (libraia), Giusi De Luca (Adelphi) e Giuseppe Culicchia (scrittore);
19 giugno, ore 18.30L’Italia dei lettori: insieme, vicini e lontani coordinato da Maria Teresa Carbone con Simonetta Bitasi (Gruppi di lettura Mantova), Lucia Megli (IC Perlasca-Roma), Anna Maria Montinaro (Presìdi del Libro) e Giulio Mozzi (scrittore).


Per il calendario degli appuntamenti successivi visitare il sito internet
www.forumdellibro.org e i canali Facebook, Twitter ed Instagram del Forum del Libro.