martedì 10 gennaio 2017

Un ricordo di Nanni



Sapevamo da giorni, da settimane, che questo momento sarebbe arrivato, che avremmo avuto la notizia: Nanni se n’è andato. Lo sapevamo perché, in un certo senso, ce lo aveva detto lui quando a fine novembre ha invitato alcuni di noi a casa sua per consegnarci alcuni oggetti di monteverdelegge che gli erano rimasti. Della sua fine imminente non si è parlato e la conversazione è stata tranquilla, piacevole, garbata, a tratti scherzosa, come tranquille, piacevoli, garbate e a tratti scherzose erano state le molte mattine trascorse con lui a sistemare carte e conti di questa nostra associazione di cui Nanni, Giovanni Lo Surdo, è stato uno dei primi soci e, negli anni, un elemento portante. Quel giorno di fine novembre sapevamo tutti, lui per primo, che non ci saremmo più visti, ma il congedo non ha avuto niente di lamentoso o di drammatico. Si potrebbe dire, senza forzare la cosa, che quel congedo è stato lo specchio di Nanni. Sono molti gli aggettivi con cui potremmo definire questo nostro amico che non è più con noi, ma forse la parola che lo definisce meglio è semplice, perfino desueta: Nanni è stato per tutto il tempo che lo abbiamo conosciuto, e fino all’ultimo, un signore. Come un signore ha vissuto e come un signore ha saputo affrontare anche i suoi ultimi giorni. Ci mancherà moltissimo, e non solo perché monteverdelegge è diventata quello che è diventata, una associazione piccola e tuttavia presente e attiva nella vita culturale della città, anche grazie a lui. Ci mancheranno il suo tatto, il suo senso dell’umorismo, la sua saggezza. Con grande dolore abbracciamo i figli di Nanni e Adriana, sapendo che per loro, come per noi di monteverdelegge, il filo che ci ha legato a Nanni non si è spezzato con la sua morte.

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