sabato 28 giugno 2014

Adolf Hitler, uno dei tanti

G. Luca Chiovelli

Una bella vetrinetta in pieno centro. Eccoli lì Hitler e Mussolini in automobile. Labari con svastica, ancora Hitler in varie pose, qualche gerarca nazista che non mi premuro di identificare. Dalla parte opposta della strada, fra puzzo di orina e DVD pornografici di varia inclinazione, calendari di Benito Mussolini, libri editi durante il Ventennio, materiale celebrativo e agiografico del colonialismo.

Domande alle scolaresche italiane.
L'attacco di Via Rasella nel 1944 da chi fu compiuto?
Risposta di una larga parte: dalle Brigate Rosse.

La Triplice Alleanza?
Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Germania, Spagna ...
E l'Impero d'Austria e Ungheria? Sì, anche quello, con cautela ...

2014, o meglio
Anno 92 dell'Era Fascista

D’altra parte, perché no?

Risposta che fa il paio con John Belushi in Animal house; per risollevare il morale della confraternita universitaria egli si lancia in un discorso patriottico: “Animo! Dobbiamo reagire, come i nostri padri! Come quando i Tedeschi attaccarono Pearl Harbour …”

Dialogo con un conoscente:
Io: Non sembra corretto chiedere ai testimoni se ricordano Bossetti nei pressi della zona del delitto … il volto è ormai familiare, si rischia un sì schiacciante, come con Valpreda
Egli: Che Valpreda?
Io: Quando ci fu il riconoscimento da parte dei testimoni misero Valpreda (spettinato e in disordine) assieme a quattro funzionari in giacca e cravatta … Ovviamente la gente riconobbe lui e soltanto lui …
Egli: E va bene, tanto era lui …

Ecco il mostro
A un quiz. 
"Cara signora, allora, il primo articolo della Costituzione è: l’Italia è una Repubblica fondata sul ??" … "Sulla famiglia!"
Risposta non del tutto inaccurata …

Il passato come un fondale indistinto in cui tutti i personaggi sono intercambiabili e non passibili di giudizio: un'ammucchiata goliardica di figurine come nell'interno della copertina di Sgt. Pepper's lonely hearts club band dei Beatles.

Il proprietario di un mercatino nella mia zona  teneva in vetrina alcuni soldatini d'epoca (anni Trenta): raffiguravano militi nazisti col braccio teso o col panzerfaust spianato verso un immaginario nemico oppure latori di una bandiera con svastica che sventolava immobile sulle onde di un vento inesistente: giocattoli della Hitler-Jugend.


Animal house: i Tedeschi
attaccano Pearl Harbour

"C'è mercato per questa roba?" dico. "Assolutamente sì. Vanno a ruba … prima era difficile trovarli. Poi un rigattiere tedesco, entrato in una cantina per ripulirla del ciarpame, si è trovato sottomano tutta la collezione (intonsa!) della Hitler-Jugend. Ancora imballata. Perfetta. Di solito ogni soldatino è marchiato dall'uso, ma non in quel caso. Ha rivenduto centinaia di pezzi a decine di migliaia di euro: alla convention presso il suo stand c'era la fila ... l’invasione ha un po’ ridimensionato i prezzi, ma è un prodotto che non tramonta mai …".
Pare che il pezzo più ambito sia Hitler che sventola un labaro nazionalsocialista.

Senza passato e ridotti a entità individuali. Alla maggioranza sembra andare bene. Perché no? dicono. Già: perché no?
All'uopo sono stati annichiliti tutti gli spazi di socialità.
Si rileva unicamente come individui. Se più uomini si associano son subito visti con sospetto.
La voglia di socialità deve essere combattuta con ogni accortezza e astuzia.

Rigurgiti fascisti.
Ma quali rigurgiti! I fascismi storici sono sepolti.
Altro sono le pulsioni fasciste. Quelle si ricreeranno, ancora, e troveranno altre forme e abiti; non certo queste.
Cosa vedo nelle svastiche e nei calendari mussoliniani?
Disperazione.
Non nego una patina nostalgica, no.
Ma questi afflati sono richieste di socialità, di cameratismo, di gruppo, di fratellanza in cui confidare; di lealtà; di protezione.

Come le magliette in cui si inneggia a un camorrista, a Carlito Brigante, a comportamenti fuorilegge, alla necrofilia di un gruppo heavy metal; e poi il tribalismo dei tatuaggi, dei monili, della convivialità orgiastica.

Un incidente stradale, un ragazzo morto
Immancabili le sciarpe della A.S. Roma

Il passato e i padri non insegnano più, non danno lezioni di vita e la solidarietà e la socialità sono ormai bandite o scomparse dai consueti ambiti (parrocchia, partito, sindacato, associazionismo). Che fare? Ci si rifugia nelle entità sovraindividuali più vicine: il familismo esasperato, il piccolo crimine organizzato, il tifo, il cameratismo paramilitare, vetuste ideologie politiche. Ai funerali di Ciro Esposito lo Stato non era gradito: giusto, dato che lo Stato non esiste più se non come nemico. Vi era il surrogato dello Stato: i tifosi e i compagni, unici veri fratelli nell’immaginario popolare ormai dilagante – un immaginario che cerca di riguadagnare disperato una tradizione, un passato e un’identità: qualsiasi passato e qualsiasi identità, a qualsiasi costo.

5 commenti:

  1. Caro Luca,

    come non essere d'accordo? Rimane solo irrisolta una domanda:"che fare?". A mio modo di vedere, io cerco di fare, nel mio piccolo, intorno a me, da solo eccetto mia moglie e qualche amico che approva. Ho tentato anche alla Plautilla coinvolgendoti assieme a (non così pochi) altri. In fondo il vero tema di quel tè-matico era proprio il "che fare". Non funziona allo stadio e purtroppo spesso neanche nella scuola. Ma alla Plautilla l'esperimento ha funzionato, ritengo. Che ne dici, continuiamo? Alessandro Perugia

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    1. Che fare? Si può solo testimoniare.
      Dovrebbero alzare le chiappe gli intellettuali, in realtà, ma quelli:
      a. non si abbassano a tali quisquilie
      b. non si abbassano al livello dei non-intellettuali
      c. son troppo presi dal loro ultimo romanzo/saggio/articolo/recensione capolavoro che proprio non hanno tempo
      d. son troppo presi a recensirsi l'un altro mentre addentano pasticcini
      e. son troppo presi a leccare chi deve pubblicargli il proprio romanzo/saggio/articolo capolavoro
      f. non si abbassano a tali quisquilie (again)
      g. devono pianificare le vacanze in luoghi esotici
      h. devono pianificare la carriera
      i. devono pianificare l'estorsione di finanziamenti pubblici
      l. non si abbassano al livello dei non intellettuali (again)
      m. devono pianificare l'avatar su feisbuk
      n. devono pianificare raccomandazioni a collaterali e discendenti
      o. devono ricoprire di sterco e malignità il romanziere/saggista concorrente
      p. devono accedere a qualche graduatoria pubblica
      q. devono passare in redazione a redarre il loro ultimo capolavoro
      r. hanno da limare l'ultimo romanzo/saggio capolavoro
      s. sono impegnati al telefono
      t. sono impegnati in un'intervista/incontro sul romanzo/saggio capolavoro
      u. hanno da fare in generale
      v. hanno da leccare in generale
      z. di solito non capiscono un cazzo

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    2. Ma se la loro azione è inutile, non ti sembra di sprecare il tuo tempo a unirti a loro, come stai facendo? Non è un modo vecchio di affrontare un problema totalmente nuovo?

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    3. Non mi unisco a nessuno, stai tranquillo.
      Diffidavo pure dei boy scout; a ragione.

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