sabato 15 giugno 2013

Campioni di bugie

Raethia Corsini

«Al mio paese c'era un tizio che aveva la gamba destra venti centimetri più corta della sinistra. Camminava con una gamba sopra il marciapiede e l'altra sotto. Così, ogni volta che lo vedevamo avviarsi, gli chiedevamo dove andava, e lui rispondeva: a vedere un po' di mondo. Come potete immaginare, riusciva a fare solo il giro dell'isolato e poi tornava sempre nello stesso posto, ma felice, e sapete perché? Perché a forza di fare il giro dell'isolato aveva scoperto che il mondo era quadrato». 
Anche al mio paese si raccontava una storia simile e fin da piccola mi hanno insegnato che alcune bugie non sono inganni. Esattamente come quella citata qui sopra, che è anche un esempio illustre: l'ha scritta Luis Sepùlveda nell'introduzione di  Le Piastre- Patagonia. Gemellaggio della bugia. Siccome al mio paese mi hanno anche insegnato che le bugie inutili sono inutili, vi dico subito la verità: Le Piastre è "quel mio paese" dove sono cresciuta. La Patagonia, invece, è la Patagonia. Il libro, edito nel 2005 dal Comune di Pistoia e firmato dalla giornalista Sara Bessi, lo psicologo Giuseppe Bruni e l'editor Silvio Ulivelli, raccoglie due lunghi racconti sulle frottole. O meglio, su due paesi sperduti ai due capi opposti del Pianeta, ma uniti  a loro insaputa da un bizzarro campionato dedicato proprio alla bugia. In "Patagonia Express", il romanzo di Sepùlveda, viene descritto in particolare un luogo dedito alla bugia anche se, l'autore racconta, in Patagonia ci sono miriade di festival della frottola e si chiede: ma ci sarà un altro luogo nel mondo dove alla bugia si dedicano gare? Gli autori del libro Le Piastre - Patagonia sono andati a trovare Sepùlveda e gli hanno dato la risposta che cercava. 
A Le Piastre - paesino tosco-emiliano a 900 metri di altezza, un tempo stazione climatica dell'alta borghesia fiorentina -  la bugia è connaturata al luogo dal tempo dei metati e il relativo Campionato Nazionale - badate bene, nazionale! -  è un'istituzione dal 1966. All'inizio si teneva durante l'inverno per il Carnevale, perché la bugia è pagana. Con il tempo, il modificarsi del mondo e una certa flessibilità nel rispetto dei precetti religiosi, si è tolto l'alibi del carnevale ed è diventata una festa estiva: per due giorni in agosto arrivano a Le Piastre, da tutta Italia, concorrenti che si alternano sul palco per raccontare storie fantastiche, anche se brevi, nel tentativo di convincere il pubblico (e la giuria) che la loro "balla" è la più grossa perché la più credibile, magari surreale ma credibile. Il vincitore è premiato con il bugiardino d'oro, una bella scultura raffigurante Pinocchio. Non ci sono, però, solo le bugie verbali. Il campionato negli anni si è arricchito della sezione grafica - bugie disegnate-  alla quale hanno partecipato anche vignettisti come Vauro e Giuliano; poi è nata l'Accademia della bugia con lo scopo di promuovere iniziative bugiarde tutto l'anno:  suo primo presidente onorario è Gene Gnocchi, il quale ha accettato esprimendosi pubblicamente in questo video. E infine è nata anche la sezione letteraria, con un premio al racconto breve più convincente, il cui vincitore è decretato da una giuria popolare e da una di scrittori e giornalisti, presieduta da Sandro Veronesi che, tra l'altro, due anni fa ha tenuto a battesimo anche Un libro un quartiere, iniziativa di Monteverdelegge, ma questa è un'altra storia, un'altra di quella che lega persone e coincidenze.  
Il "Premio letterario la bugia" sceglie ogni anno un tema intorno al quale i concorrenti dovranno scrivere il loro racconto, che va inviato agli organizzatori nei tempi e modi stabiliti dal bando. Quest'anno l'argomento è La bugia  nel lavoro: "chi  non ha gonfiato un po’ il curriculum o esagerato a un colloquio? Ma una volta conquistato il lavoro le insidie non finiscono e per salvare lo stipendio a fine mese ogni parto della fantasia è valido”, recita il bando di concorso.
Al premio può partecipare chiunque abbia voglia di cimentarsi con la sagace arte della frottola, che è poi l'essenza della letteratura, come ci ricorda ancora Sepùlveda: «[...] Mentire e, a partire dalla menzogna, suggerire una realtà alternativa, sovrapposta o sotterranea o sottomarina».Tante sono le storie legate a Le Piastre, al suo bizzarro Campionato nazionale della bugia, e tanti sono gli abitanti che non vedono l'ora di raccontarle al "pellegrino" curioso. Esattamente come succede nei paesi della Patagonia descritti da Sepùlveda. In qualità di piastrese e accademica della bugia (ebbene si!) l'invito è: andare ed ascoltare direttamente sul luogo. A le Piastre si può godere anche l'acqua buona di fonte, le montagne e il sarcasmo pungente dei montanini. In Patagonia io devo ancora andarci, quindi non so darvi suggerimenti. Nel frattempo potremmo tutti lanciarci nella scrittura di un racconto bugiardo e, che so,  ambientarlo nella Terra del fuoco, seguendo così l'insegnamento dello scrittore cileno "mentire suggerendo realtà sovrapposte". C'è tempo fino al 15 luglio per consegnare i dattiloscritti. 

3 commenti:

  1. Risposte
    1. Emanuele Begliomini, mi sa che La conosco....è Lei per caso il Magnifico Rettore dell'Accademia della bugia? Perché dalla sua affermazione - di sicuro sincera! - mi sa tanto che Lei è un grande straordinario bugiardo doc :-).

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  2. molto divertente l'idea, ma non è roba per me...tuttavia la pubblicizzerò

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