martedì 30 marzo 2010

La scuola è una famiglia?

Credo nella scuola come luogo di crescita, educazione, cultura.
Nonostante tutto ci credo ancora. Il titolo che ho dato a questo post è, ovviamente, pretestuoso.
Certo la scuola non è la famiglia nel senso stretto della parola, ma è una comunità dove nascono relazioni e dinamiche anche affettive e in ogni caso molto strette. Nel bene e nel male.
Questa premessa per segnalare il libro che vedete qui nella foto. È scritto da Giuseppe Caliceti, un maestro di scuola elementare che da 20 anni insegna a Reggio Emilia, un tempo fulcro all'avanguardia per i metodi di educazione scolastica. Il libro si intitola Italiani, per esempio. L'Italia vista dai bambini immigrati. (Feltrinelli, 237 pagg, 14 euro).
Alla presentazione di ieri a Roma, eravamo 7 persone....e non è solo perché c'erano i risultati delle elezioni...Io avevo già segnalato il suo libro nel gennaio scorso, sul mio blog rilanciandolo su fb. Nessun commento, nessuna attenzione. È uscito sul Venerdì, con strillo in copertina, a  fine febbraio. Per il resto recensioni scarse e fuggevoli.
Per me è un libro di grande efficacia per comprendere la realtà-realtà del nostro Paese, uno strumento per concentrare l'attenzione su quello che davvero accade, distogliendo lo sguardo da quanto ogni giorno i media ci invitano invece a guardare/ascoltare.
Non è certamente un libro da premio strega, perché non è un romanzo, non è un saggio e non è scritto per diventare un best seller o una chicca letteraria. Ma secondo me, vale molto di più.
È un suggerimento di lettura anche se mi rendo conto non è strettamente in tema con il ciclo di quest'anno: chi vuole può leggerlo e magari potremmo commentarlo sul blog. Tra l'altro l'autore è disponibile a presentare il suo lavoro in giro per le scuole: alla presenza anche delle famiglie. Se qualcuno di voi ritiene interessante il libro si potrebbe favorire questa iniziativa.
Grazie per aver prestato attenzione a questo mio - mi rendo conto - accorato intervento. (e pensate che non ho nemmeno figli...) :-)

3 commenti:

  1. Cara Raethia, secondo me non devi accorarti per l'assenza di commenti alle tue segnalazioni. Che cosa dovrebbe dire Maria Teresa? Quanti commenti noti sugli interventi che qualcuno di noi caparbiamente continua a pubblicare? Talvolta si prende nota delle segnalazioni, ma si pensa di non avere niente di rilevante da dire e ci si ritrae, forse è tutto qui. E poi il poco tempo, le incombenze quotidiane.... Capisco che possa essere frustrante, ma secondo me non c'è indifferenza, spesso c'è solo molta timidezza.
    Sull'importanza della scuola, specie ora che la stanno smontando e distruggendo pezzo a pezzo, sfondi una porta aperta. Non solo questo governo peraltro. La scuola è diventata terra di nessuno, dove coloro che riescono a trasmettere qualcosa lo fanno a proprie spese, a proprio rischio e pericolo. Mi ha colpito moltissimo l'episodio di quella BAMBINA stuprata in classe con la copertura dei compagni e il silenzio delle compagne. Tutto durante un'ora di lezione, con l'insegnante che interrogava (se bisogna dar retta ai giornali). Che razza di autorevolezza esercitava l'insegnante perché nessuno si rivolgesse a lui/lei? Fortunatamente esistono ancora (ma sono sempre più mosche bianche) insegnanti dignitosi e consapevoli dell'importanza del proprio ruolo. Ho visto lo strillo sul Venerdì di Repubblica. Acquisteremo il libro, ma penso che soprattutto dovrebbero leggerlo coloro che sugli argomenti trattati hanno opinioni del tutto difformi

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  2. ciao marta, forse non mi sono spiegata: il mio appello era accorato per il tema, NON perché non vedo commenti al post.
    figurati, gestisco un blog mio con molta caparbietà e con pochissimi commenti...
    non mi spaventa qs, so come funziona la rete. :-)

    sul libro, piuttosto, sono accorata perché quel maestro è l'emblema di un sacco di altri che lottano contro i mulini a vento e lo fa con una grazia, una costanza, una solidità e una forza che credo debba essere premiato.

    di più: non credo che il suo libro serva a chi ha opinioni difformi, anche perché LUI NON ESPRIME opinioni, racconta fatti, riporta pensieri di bambini, secondo me illuminanti PER TUTTI anche per chi, come me, crede di aver compreso.
    La questione integrazione è molto più complessa, sfaccetata e in cammino verso lidi che non conosciamo, più di quanto noi stessi siamo convinti di sapere.

    la notizia dello stupro (agghiacciante come ogni notizia del genere) invece è parte di un altro ragionamento di cui il libro non si occupa, perché il suo tema è un altro.
    tutto qui e...grazie per il tuo commento. :-)

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  3. scusa se il mio commento è stato fuori tema. Ho capito, grazie a te

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